Tra la via Appia Nuova e la via Appia Antica si trova la grande tenuta della Villa dei Quintili, compresa nel Parco dell’Appia Antica. Il primo tratto della Via Appia fu chiamato Antica dopo l’apertura nel 1574 della Via Appia Nuova , una nuova strada che partiva da Porta S. Giovanni e si univa alla vecchia prima che raggiungesse Albano . Solitamente in italiano una cosa che deve essere distinta da una nuova si chiama vecchia (es. Via dei Banchi Vecchi o Civitavecchia), ma in questo caso l’aggettivo aggiunto era antica , per via dei tanti antichi monumenti funerari che erano allineati lungo la strada.
La grandissima villa dei due fratelli Quintili (I due fratelli furono abili militari e molto ricchi, furono consoli nel 151 d.C. e rivestirono importanti cariche pubbliche in Asia e Africa), costruita nel II secolo dopo Cristo, Proprio l’imperatore Commodo fece uccidere i due fratelli, insieme al figlio di uno di essi, nel 182-183 d.C., con l’accusa di aver partecipato alla congiura contro di lui organizzata dalla sorella Lucilla. Successivamente confisca la villa. Divenne in seguito proprietà di abbazie e di enti religiosi, finchè nel 1797 fu acquistata da Giovanni Torlonia.
I ruderi di questa villa suburbana sono così estesi che, quando fu scavata per la prima volta, il sito fu indicato dalla popolazione locale come Roma Vecchia , poiché occupava un terreno molto vasto, pensando che potesse essere una città. Il complesso della villa comprende ampie terme , alimentate da un proprio acquedotto, e, cosa singolare, un ippodromo , datato al IV secolo, quando la villa faceva già parte del patrimonio imperiale.
Negli scavi effettuati nella tenuta, chiamata Roma Vecchia, furono ritrovate tante delle statue della Collezione Torlonia, e il quartiere adiacente prese il nome di Statuario. I Torlonia arrivarono a possedere un territorio vastissimo, comprendente la Caffarella, la zona dell’Appia Antica, l’attuale Parco degli Acquedotti, la zona dell’Acqua Santa Golf, la villa dei Sette Bassi, fino a Cinecittà. La prima foto di Alinari è di fine ‘800, nella seconda del 1880 si vede sullo sfondo la casa, che si trova ora al bivio tra via Appia Nuova e via Appia Pignatelli.
Nel 1776 Gavin Hamilton , pittore intraprendente e antiquario scavò alcune parti della Villa dei Quintilii, ancora chiamata “Roma Vecchia”, e le sculture da lui scoperte rivelarono la natura imperiale del sito : ” Vicino a quest’ultimo si vede a destra un rudere considerevole, e generalmente si crede che fosse stato il rudere di una villa della nutrice di Domiziano. I frammenti di Statue Colossali rinvenuti nei pressi di questo rudere mi confermano in questa opinione“.
Le pareti delle murature della villa che si sono conservate sono realizzate in pietrame vulcanico alternato a file e rinforzi di mattoni in prossimità delle porte di comunicazione47. Dopo gli ultimi interventi di scavo di fine anni 90 del duemila sono tornate alla luce le vestigia di un cortile scoperto lastricato in marmo bianco, con gradinate e tracce di un porticato su uno dei lati lunghi; restano ben visibili numerose lastre di rivestimento pavimentale.
Le dimensioni del cortile sono adeguate alla funzione che doveva svolgere, cioè di aggregazione tra ospiti e residenti, come luogo di incontro e discussione nelle vicinanze di un piccolo foro.
Oggi il sito archeologico ospita un museo con fregi e sculture marmoree che un tempo ornavano la villa. Sono inoltre visitabili il ninfeo , la sala del tepidarium e le terme. Una grande terrazza che si affaccia sulla Via Appia Nuova, risalente al 1784, domina una bella vista del quartiere dei Castelli Romani . Il parco della villa si estendeva anche oltre il tracciato della via Appia Nuova.
Attualmente il sito ha un museo con sculture e altri manufatti in marmo. Sono inoltre visitabili il ninfeo , il muro del tepidarium e le terme.
Per informazioni sul museo: https://www.parcoarcheologicoappiaantica.it/luoghi/villa-dei-quintili-e-santa-maria-nova/